Il Tar Lazio ha respinto la domanda cautelare di una società privata che ha impugnato un provvedimento comunale (il Comune era da noi difeso) che dichiarava l'improcedibilità della domanda per ottenere un ampliamento del proprio immobile utilizzando la normativa regionale sul "piano casa".
La motivazione del rigetto del Tar è la seguente: "Considerato che l’immobile era ancora in fase di completamento al 31/12/2011 e che, quindi, esso non può ritenersi “dismesso” o “mai utilizzato” ai sensi dell’art. 3-quater, comma 1, lett. a), della l.r. n. 21 del 2009;
che, infatti, il confronto tra tale previsione e il precedente comma 1 (il quale equipara espressamente all’immobile dismesso o mai utilizzato quello “in corso di realizzazione”) dimostra, a contrario, che il legislatore regionale ha inteso applicare condizioni restrittive agli interventi in zona d).
che tale motivo ostativo è assorbente di ogni altro profilo, rendendo dovuto l’atto impugnato.